La Metro del Centro Direzionale è una stazione della linea 1 della metropolitana di Napoli, già soprannominata Stazione della City. La stazione è stata progettata dallo studio EMBT, degli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue e servirà il centro direzionale di Napoli, negli anni ‘70 da Kenzo Tange, sede di numerosi uffici pubblici.
La copertura è costituita da una tettoia “a onde” con l’intervento di un artista. La nuova stazione si pone come obiettivo la riconfigurazione dello spazio pubblico, con un altro che vuole mettere in comunicazione il passato e il presente della città. La stazione diverrà una sorta di una bolla lavica che si spacca e che esplode collegando il sotto col sopra». Per migliorare bisogna trasformare. Sulla copertura della stazione sarà realizzata un’opera dell’artista Jorge Rodriguez-Gerada visibile solo dal cielo, un gigantesco ritratto del mago Virgilio si vedrà dagli aerei che atterreranno su Napoli tra i grattacieli del Centro direzionale. Autore di questo intervento dedicato alla città e alla storia delle sue origini è l’artista cubano americano Jorge Rodriguez-Gerada, che sta lavorando alla sua realizzazione per la grande copertura della stazione Centro direzionale della metropolitana di Napoli. L’idea fin da subito è stata quella di creare, in accordo con il progetto e la visione del progettista, un luogo in cui vivere un’esperienza.
La grande copertura si configura come un grande tetto atto a creare una zona zona d’ombra sotto la quale stare insieme alle nuove aree verdi circostanti che aiuteranno a mitigare la temperatura.
La luce dell’esterno della stazione a raccolto la sfida di riconfigurare l’attuale illuminazione con una scenografia notturna diversa, che riesca non solo ad attrarre giovani ma soprattutto a farli stare insieme in sicurezza in un luogo ora molto poco frequentato. Anche questa stazione ci offre l’occasione per esplorare un tema sociale con la luce in un ambito molto interessante quale quello del centro direzionale, che dopo l’orario di chiusura degli uffici vede spopolarsi l’intera area rendendola poco invitante alla sosta e allo stare insieme.
