Il Premio Internazionale Ischia di Architettura 2011, kermesse nata dalla collaborazione tra l’associazione PIDA, l’Ordine degli Architetti di Napoli, l’ANAB, il magazine Compasses e Federalberghi si pone l’obiettivo di premiare gli hotels e le SPA più belle del mondo divulgando il connubio tra l’architettura e la cultura dell’ospitalità. Il progetto di illuminazione della sede del prestigioso evento, il parco di Villa La Colombaia nell’incantevole isola d’Ischia, storica residenza del maestro del cinema Luchino Visconti, in linea con i principi evocati nel manifesto di questa consolidata realtà, punta sull’intimità e sull’accoglienza, tessendo le trame di un racconto emozionale che mira al tempo stesso a coinvolgere i visitatori e a sottolineare la rilevanza dell’evento.
Il blu intenso del cielo stellato e il giallo ambra dei riverberi del fuoco, questi gli accostamenti cromatici prescelti per accrescere il fascino del parco e delle sue varietà fiorite, per sottolineare la gradevolezza degli arbusti, dei rampicanti e degli alberi che si succedono lungo i percorsi, per enfatizzare il valore e l’importanza del roseto tanto caro al regista, con le sue presenze centenarie di forma scultorea, oggi teatro di avvenimenti e manifestazioni di grande interesse e cultura. Opportune declinazioni di intensità e sapienti giochi di luce ed ombra sono gli strumenti impiegati per creare profondità, per scandire pause e ritmi e determinare collegamenti visivi, aiutando le diverse aree del parco, con le rispettive presenze, a porsi in dialogo tra loro.
Una illuminazione avvolgente, suggestiva si inserisce, con le sue nuances leggere, in questo scorcio di paesaggio notturno dell’oasi partenopea senza alcuna prevaricazione o abuso, integrandosi perfettamente con gli ingredienti naturali del posto e con le soffuse atmosfere da questi generate. La luce artificiale colloquia con la luce della luna aggiungendo una nota di meraviglia alla magia di questo piccolo angolo di paradiso e sussurrando all’orecchio della natura la parola emozione.
